H24 7/7

Quando ogni mattina vedo l'enorme traffico di merci su camion, diretto ai supermercati, nelle strade della mia città, mi chiedo sempre come sia stato possibile che si sia arrivati a quello che potrebbe essere un punto di non ritorno. Le vecchie "botteghe" sono oramai un ricordo del secolo scorso, tutto si gioca sulla grande distribuzione. Prezzi vantaggiosi, comodità e spesa h24 7/7. Sui prezzi vantaggiosi vorrei però ricordare che questo modello di vendita detta le proprie regole e i produttori devono adeguarsi. Per i prodotti agricoli, per esempio, in Italia le aziende che vendono alla grande distribuzione non sono più in grado di fare il prezzo dei prodotti perché vengono in pratica ricattate: o vendi a me (colosso internazionale) al prezzo che dico io, oppure non ti rinnovo il contratto e ti arrangi (trad: "fallisci"). Spesso anche subendo questo ricatto le aziende chiudono perché non rientrano dei costi. Allora ecco che le aziende agricole sono spesso costrette ad assumere manovalanza a bassissimo costo, anche in nero. Sono i braccianti immigrati, che cercavano una vita dignitosa e invece sono diventati gli "schiavi" di un sistema che anche noi contribuiamo ad alimentare ogni giorno con le nostre scelte al supermercato. I prezzi sono vantaggiosi solo per le grandi catene della distribuzione. Non per i produttori che devono da un lato "svendere" e dall'altro sottopagare i propri "collaboratori". Non per il consumatore che alla fine compra merce a prezzi esorbitanti in rapporto alla scarsissima qualità. In nome della comodità, poi, ho visto camion lanciati a velocità criminali in pieno centro città per rispettare le tabelle di consegna dei prodotti ai vari punti vendita, che per essere "comodi", devono essere presenti in ogni angolo. Anche loro (i camionisti) lavoratori sottopagati di quest'economia sempre più liberale e sempre meno libera. Poi ci sono gli addetti alle vendite e per loro le cose non vanno meglio. L'apertura h24 7/7 li costringe a turni di lavoro impensabili fino a pochi anni fa, con contratti da precari e paghe da fame. Di Maio ha dichiarato guerra alla precarietà, io sono d'accordo a patto che si prenda il tema nella sua globalità e non solo un singolo aspetto. SB.

L’aumento senza aumento!

Finalmente qualche giornalista se n'è accorto (Patrizia De Rubertis, Il Fatto Quotidiano 4 Giugno 2018), molte aziende stanno usando un trucchetto per non aumentare i prezzi dei loro prodotti: a parità di prezzo nella confezione troviamo meno prodotto. Hanno iniziato con il formaggio fuso a fette, prima 8 fette e ora 7 fette, poi con le mozzarelle, prima 125g e ora 100 g, poi lattine, fazzoletti, dentifrici, carta da casa e tanti altri prodotti. Qual'è il significato? Ingannare il consumatore con prezzi identici, a volte qualche punto % più bassi, ma dare meno prodotto. Traduzione: più guadagno e meno stress per il consumatore che guarda solo il prezzo e non il peso o la quantità. Senza parlare delle politiche sulle materie prime ricercate sempre più a basso costo, con scarsa qualità, che permettono maggiori utili a scapito della salute e dei produttori che subiscono i prezzi della grande distribuzione. Fateci caso, comprate con uno sguardo critico e... buona fortuna! Risparmiare si può, ma occorrono attenzione e pazienza. Alla prossima.