Oggi voglio riportare un'articolo apparso sul sito Rivista Studio del network di cui fa parte anche Lettera43.

Un mio amico, poco tempo fa, mi ha detto:
Perché il mio voto, che ho studiato, leggo molto, approfondisco, mi informo ed ho una cultura personale superiore alla media, deve valere tanto quanto il voto di chi è "ignorante"?
Nel senso letterale del termine, ignorante ha i seguenti significati (fonte Treccani):
"Che non conosce una determinata materia, che è in tutto o in parte digiuno di un determinato complesso di nozioni";
"Che non sa o sa male ciò che dovrebbe sapere, soprattutto per ciò che riguarda la propria attività o professione";
"Che non ha nessuna istruzione e cultura";
"Privo dei principî della buona educazione, villano".
Non posso dargli torto, ma la democrazia ha questo significato: "forma di governo che si basa sulla sovranità popolare esercitata per mezzo di rappresentanze elettive, e che garantisce a ogni cittadino la partecipazione, su base di uguaglianza, all’esercizio del potere pubblico" (Treccani).
La situazione politica, però merita una seria riflessione su questo argomento, perché l' "ignoranza nelle istituzioni", almeno quella, non dovrebbe essere né ammessa, né tollerata e neppure "eletta".
Non possiamo giustificare certi comportamenti come il riflesso della "pancia" degli italiani. Non possiamo far leva sui sentimenti più "ignoranti" di alcuni nostri concittadini.
L'ignoranza in tribunale non è ammessa, se infrangi una legge non importa se tu eri o meno a conoscenza di tale legge, è un reato.
Allora perché dobbiamo avere persone che ci governano il cui unico scopo è avere consenso elettorale e potere, senza una visione della nostra società a lungo termine, ma solo fino alle prossime lezioni? Perché, in nome della "garanzia a ogni cittadino della partecipazione" dobbiamo sopportare tutto questo?
Sempre il mio amico mi ha detto che un comico inglese (mi scuso, ma non ricordo il nome) dopo la Brexit ha dichiarato:
"Proviamo ad eliminare dalle confezioni di ammoniaca e candeggina il simbolo del "Pericolo di Morte" in caso di ingestione e dopo 4/5 anni torniamo a votare e vediamo come va!". SB
Quando ogni mattina vedo l'enorme traffico di merci su camion, diretto ai supermercati, nelle strade della mia città, mi chiedo sempre come sia stato possibile che si sia arrivati a quello che potrebbe essere un punto di non ritorno.
Le vecchie "botteghe" sono oramai un ricordo del secolo scorso, tutto si gioca sulla grande distribuzione. Prezzi vantaggiosi, comodità e spesa h24 7/7.
Sui prezzi vantaggiosi vorrei però ricordare che questo modello di vendita detta le proprie regole e i produttori devono adeguarsi. Per i prodotti agricoli, per esempio, in Italia le aziende che vendono alla grande distribuzione non sono più in grado di fare il prezzo dei prodotti perché vengono in pratica ricattate: o vendi a me (colosso internazionale) al prezzo che dico io, oppure non ti rinnovo il contratto e ti arrangi (trad: "fallisci"). Spesso anche subendo questo ricatto le aziende chiudono perché non rientrano dei costi.
Allora ecco che le aziende agricole sono spesso costrette ad assumere manovalanza a bassissimo costo, anche in nero. Sono i braccianti immigrati, che cercavano una vita dignitosa e invece sono diventati gli "schiavi" di un sistema che anche noi contribuiamo ad alimentare ogni giorno con le nostre scelte al supermercato.
I prezzi sono vantaggiosi solo per le grandi catene della distribuzione. Non per i produttori che devono da un lato "svendere" e dall'altro sottopagare i propri "collaboratori". Non per il consumatore che alla fine compra merce a prezzi esorbitanti in rapporto alla scarsissima qualità.
In nome della comodità, poi, ho visto camion lanciati a velocità criminali in pieno centro città per rispettare le tabelle di consegna dei prodotti ai vari punti vendita, che per essere "comodi", devono essere presenti in ogni angolo. Anche loro (i camionisti) lavoratori sottopagati di quest'economia sempre più liberale e sempre meno libera.
Poi ci sono gli addetti alle vendite e per loro le cose non vanno meglio. L'apertura h24 7/7 li costringe a turni di lavoro impensabili fino a pochi anni fa, con contratti da precari e paghe da fame.
Di Maio ha dichiarato guerra alla precarietà, io sono d'accordo a patto che si prenda il tema nella sua globalità e non solo un singolo aspetto. SB.
“Fate che il volto di questa Repubblica sia un volto umano. Ricordatevi che la democrazia non è soltanto un rapporto tra maggioranza e minoranza, non è soltanto un armonico equilibrio di poteri sotto il presidio di quello sovrano della Nazione, ma è soprattutto un problema di rapporti fra uomo e uomo. Dove questi rapporti sono umani, la democrazia esiste; dove sono inumani, essa non è che la maschera di una nuova tirannide” (Giuseppe Saragat, 5º Presidente della Repubblica, 1964-1971).Citando queste parole Mattarella ha ricordato Saragat a 30 dalla scomparsa ed ha voluto mandare un messaggio anche al governo sul caso della nave Aquarius e delle 600 persone a bordo.
Ho aspettato il giorno dopo le dichiarazioni del Ministro dell'Interno sulla chiusura dei porti italiani alla nave Aquarius, perché pensavo che, com'è già successo mille volte in questi 3 mesi, il giorno dopo qualcuno lo facesse ragionare e che avrebbe fatto invece la cosa giusta.
Questa volta no. Non ha cambiato idea. Ha continuato questa eterna campagna elettorale/propagandistica e ha anche litigato con Malta. Il tutto sulla pelle di esseri umani, di persone.
È facile dire no. È facile fare il duro. Molto più difficile essere solidali, comprendere le diversità, aiutare gli altri: i diversi, i poveri, i migranti. Migranti che scappano per disperazione, per paura e perché non hanno più niente.
Non venite, per cortesia, a dire: "aiutiamoli a casa loro". Questa è casa loro:


E non è una bella casa.



Il GDPR è la nuova normativa europea che garantisce ai cittadini europei un maggior controllo sui propri dati e obbliga le aziende alla massima trasparenza nel trattamento di tali dati, con multe che arrivano fino a 20 milioni di € oppure, per le aziende più grandi, fino al 4% del fatturato.
E dato che nessuno si muove se non per denaro, ecco che il GDPR ha fatto "innamorare" le aziende, da una parte, e noi utenti finali, dall'altra. Se vi fate un giro in rete e cercate, per esempio: "GDPR in breve" trovate decine di siti che vi riassumono la normativa.
Quello che però DOVETE fare assolutamente per proteggere la vostra privacy è cambiare le vostre abitudini nell'iscrizione e nell'utilizzo dei servizi web.
1) Ogni servizio offerto in maniera gratuita lo pagate con i vostri dati e il consenso lo date voi non leggendo i termini e le condizioni e cliccando su "Accetto";
2) Tutto quello che fate in rete è tracciabile e se ora in Europa non si può più fare (forse), nel resto del mondo si. Quindi basta che i server dove vengono memorizzati i dati siano fuori dall'UE ecco che le aziende continueranno a fare quello che hanno sempre fatto.
3) In teoria i dati di navigazione vengono associati ad un numero casuale (che siete voi) e, sempre in teoria, questo numero non può ricondurre ai vostri dati personali: non è così!
4) Cambiate motore di ricerca predefinito, mettete https://duckduckgo.com/ , Duck Duck Go garantisce di non tracciare in alcun modo le vostre richieste.5) Usate programmi contro il tracciamento dei siti web (ne esistono tanti per tutti i dispositivi) e per oscurare gli annunci pubblicitari.Ma la cosa più importante di tutte è di NON condividere MAI i vostri dati, i vostri contatti, le vostre foto, i vostri gusti, le vostre preferenze etc. con persone che non conoscete nella vita reale e con siti di dubbia provenienza. Perdete qualche minuto a leggere i termini di servizio e scegliete, in base a ciò che avete letto, se è davvero il caso di iscriversi ai vari siti.Ricordatevi che con il GDPR potete sempre chiedere ad ogni azienda (Google, Facebook, Twitter, Apple, Microsoft, Instagram etc) il file con tutti i dati che hanno raccolto in questi anni su di voi e l'immediata cancellazione sia di tali dati, sia del vostro profilo.
Finalmente qualche giornalista se n'è accorto (Patrizia De Rubertis, Il Fatto Quotidiano 4 Giugno 2018), molte aziende stanno usando un trucchetto per non aumentare i prezzi dei loro prodotti: a parità di prezzo nella confezione troviamo meno prodotto.
Hanno iniziato con il formaggio fuso a fette, prima 8 fette e ora 7 fette, poi con le mozzarelle, prima 125g e ora 100 g, poi lattine, fazzoletti, dentifrici, carta da casa e tanti altri prodotti.
Qual'è il significato? Ingannare il consumatore con prezzi identici, a volte qualche punto % più bassi, ma dare meno prodotto.
Traduzione: più guadagno e meno stress per il consumatore che guarda solo il prezzo e non il peso o la quantità.
Senza parlare delle politiche sulle materie prime ricercate sempre più a basso costo, con scarsa qualità, che permettono maggiori utili a scapito della salute e dei produttori che subiscono i prezzi della grande distribuzione.
Fateci caso, comprate con uno sguardo critico e... buona fortuna! Risparmiare si può, ma occorrono attenzione e pazienza.
Alla prossima.
Tra le emoji in arrivo nel 2019 c’è anche il fenicottero rosa
Non aspettavo altro da mesi! Meno male, una notizia del genere di Lunedì è quello che mi serviva per affrontare al massimo la settimana!

Una delle stelle nel simbolo del M5S rappresenta l'ambiente.
La difesa dell'ambiente è sempre stata una priorità per il partito guidato da Beppe Grillo. Ricorderò sempre un suo spettacolo (prima della "discesa in campo"), durante il quale, elogiando le tecnologie ad idrogeno, si sdraiò vicino ad una automobile e fece "l'aereosol" con gli scarichi della marmitta che altro non erano che vapore acqueo.
Ora il problema per Di Maio, neo ministro dello Sviluppo, Lavoro e Politiche sociali, è se rispettare la "Stella" dell'ambiente o se salvaguardare i posti di lavoro. L'ILVA è al collasso e se non subentra la nuova proprietà, che ha comunque già annunciato 4k esuberi, gli stabilimenti (Taranto, Genova, Novi Ligure, Racconigi, Varzi e Patrica) rischiano la chiusura.
Cosa farà Di Maio? Esiste una terza via?
Il Movimento potrebbe, entro pochi giorni, o perdere una stella (diventando Movimento 4 Stelle), o lasciare più di 13.000 persone (e relative famiglie), soprattutto a Taranto, senza lavoro.
Per quanto riguarda la protezione dell'ambiente non v'è dubbio che l'inquinamento delle acciaierie è una cosa molto seria e che a Taranto la mortalità da tumori, le malattie respiratorie e le malattie cardiovascolari hanno valori molto più alti rispetto alla media della regione. Certo è che chiudere le acciaierie avrebbe ripercussioni economiche molto gravi, non solo per l'area intorno all'ILVA, ma anche per tutta la nazione che si troverebbe ad dover importare il deficit di produzione.
Però non penso che Di Maio voglia, come prima mossa, perdere tutti questi posti di lavoro, che si tradurrebbero in soldi in meno per gli altri progetti di governo (cassa integrazione e altre forme di tutela a termine dei salari) e in perdita immediata di consensi.
C'è un però: nel blog dei 5 Stelle è stato pubblicato, il 19 Maggio 2018, un post in cui si fa esplicito riferimento al caso ILVA ed alla sua chiusura.
Vedremo, questo sarà un banco di prova importante e di difficile soluzione, prima della riforma del Jobs Act e del reddito di cittadinanza.
Gent. Onorevole Salvini,
Le scrivo perché sono molto preoccupato per quanto riguarda il Suo programma su sicurezza ed immigrazione.
Le scrivo da padre di 2 bambini di 7 e 8 anni. Non vorrei mai che un domani si trovassero compagni di classe con armi da fuoco a scuola. Non vorrei mai che un domani si trovassero, loro malgrado, in mezzo ad conflitto a fuoco tra un ladro ed un cittadino che, con le Sue norme per la legittima difesa, con la sua arma sta sparando a caso tra la gente. Non vorrei mai che un domani, uscendo la sera, debbano avere il dubbio e la paura se chi incrociano per strada è armato oppure no.
Il caso America insegna che non è armandosi fino ai denti che si risolve la criminalità violenta, ma che si ottiene l'effetto opposto: ladri che senza più nulla da perdere (nemmeno la propria vita) che diventano sempre più violenti, spietati e senza scrupoli. Senza dimenticare le stragi nelle scuole...
Sull'immigrazione bisognerebbe fare un discorso molto ampio e complesso, ma mi limito ad invitarLa a fare politiche di "inclusione" e non di "esclusione". So che questo non faceva parte del Suo programma elettorale, ma così rischiamo tanto: dalla radicalizzazione di chi si sentirà ancor più ai margini di una società xenofoba, al''aumento della micro criminalità (tanti immigrati penseranno: peggio di così...), ad conflitto sociale che noi italiani non meritiamo (siamo stati popolo di migranti) e che non meritano neanche le persone che fuggono da povertà e guerra.
La prego, non renda la nostra Italia uno stato di Polizia, non renda il convivere quotidiano in un conflitto tra poveri, non trasformi gli italiani in persone peggiori alimentando istinti primitivi che la nostra cultura ha superato da diversi decenni.
Grazie.